mercoledì 17 ottobre 2007

BECOMING JANE

La vita è un romanzo. Almeno nelle intenzioni del regista Julian Jarrold (l’autore dello spiritoso “Kinky Boots” e tra l’altro anche di un “Grandi Speranze” televisivo e prossimo a riportare al cinema “Brideshead Revisited” dal romanzo di Evelyn Waugh) che ha provato a cimentarsi, assieme agli sceneggiatori Kevin Hood e Sarah Williams, con la figura della scrittrice Jane Austen non attraverso le sue celebri pagine letterarie ma dal punto di vista della sua vita privata, nella sua giovane età, quando la ragazza soffriva per le sue personali pene d’amore (come è noto la scrittrice non si è mai sposata) e iniziava a partorire il suo romanzo più famoso “Orgoglio e Pregiudizio”.
Così seguiamo le altalene sentimentali della Austen, infatuata di Tom Lefroy, giovane irlandese prossimo all’avvocatura ed amante della bella vita, ma spinta dalla famiglia, in situazione economica non floridissima, a sposare il nipote dell’arcigna e ricca Lady Gresham. Un po’ defilate rispetto alle amorose (e deludenti) vicende della scrittrice, le vite della sorella Cassandra, promessa sposa ad un giovane pastore e del fratello (nella vita reale i fratelli della Austen erano ben sei) Henry, oggetto del desiderio della bella vedova De Feullide.
Il risultato complessivo di “Becoming Jane” è quello di una corretta biografia un po’ romanzata, ma che non riesce a spiccare del tutto il volo e rimane “a terra” pur restando uno spettacolo dominato da garbo e pulizia formale.
Nei panni di Jane Austen la giovane Anne Hathaway, attrice di grido degli ultimi tempi, già in “Il diavolo veste Prada”, graziosa quanto basta ma le cui origini newyorkesi le impediscono di essere “inglese” fino in fondo, mentre per il ruolo di Tom Lefroy è stato chiamato il giovane James Mc Avoy, recentemente “intrecciato” ad un altro film dall’anima letteraria ovvero “Espiazione” di Joe Wright.
Ma i veri “assi nella manica” del cast sono attori del calibro di James Cromwell (il reverendo Austen, padre di Jane), Julie Walters (la signora Austen), Ian Richardson (il giudice Langlois) e la monumentale Maggie Smith, la cui Lady Gresham è esattamente ciò che ci aspetteremmo da un simile personaggio.
“Locations” in Irlanda ed Inghilterra e cast artistico che vede la presenza di abituali collaboratori di Jarrold come il direttore della fotografia Eigil Bryld, del compositore Adrian Johnston e della montatrice Emma E. Hickox (il padre è il regista Douglas mentre mamma, Anne V Coates, fa lo stesso lavoro della figlia ed ha vinto nientemeno che un Oscar per “Lawrence d’Arabia”), dal nome decisamente “austeniano”.
Paolo Pagliarani

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