venerdì 19 ottobre 2007

ANGEL

Nelle sale cinematografiche va di moda il “film-romanzo”, o meglio opere in cui la creazione letteraria si intreccia con la vita. Succede in “Espiazione” di Joe Wright, capita in “Becoming Jane” di Julian Jarrold ed ora è giunto anche “Angel”, scritto e diretto da François Ozon (“Sotto la sabbia”, “Swimming Pool”, “Otto donne ed un mistero”, “5x2”) che ha adattato il romanzo di Elizabeth Taylor (no, non la protagonista di “Cleopatra”, ma la scrittrice inglese originaria del Berkshire e morta nel 1975…).
La pimpante Angel Deverell (Romola Garai, vista di recente in “Scoop”, “As you like it” ed “Espiazione”) ha un sogno ricorrente in testa: diventare una scrittrice di successo. La sua determinazione è tale che riesce a superare le costrizioni della sua vita modesta e ad affermarsi in campo letterario, grazie anche all’intuito dell’editore Théo (Sam Neill: negli ultimi anni più attivo sul piccolo schermo che sul versante cinematografico, molti lo ricordano anche nel “Dottor Zivago” televisivo del 2002, diretto da Giacomo Campiotti), sposato non certo felicemente con l’acida Hermione (Charlotte Rampling, attrice che frequenta spesso i film del regista parigino). Angel riesce ad ottenere tutto ciò che desidera: la fama, l’amore per il giovane Esmé (Michael Fassbender, coinvolto negli ultimi tempi nel cast di “300”), la villa agognata ai tempi della scuola, denominata “Paradise” e pure l’adorante assistenza della sorella di Esmé, Nora (Lucy Russell: era la protagonista de “La damigella e il duca” di Eric Rohmer)).
Tutto questo capita nel ventesimo secolo e la guerra è destinata a frantumare la vertigine del successo che ha completamente avvolto la protagonista.
“Angel”, uno dei film meglio riusciti di Ozon, è costruito nella prima parte su una cadenzata briosità da commedia, amplificata dalla vitale presenza dell’attrice principale su cui i panni della Deverell calzano perfettamente. Poi il film ruota sempre di più verso il corposo melodramma, inevitabile visti i tempi in cui è ambientato, con Angel impossibilitata a ritrovare il suo “paradiso” e sempre più avvolta dal dolore e dalla sconfitta.
Tra curate atmosfere romantiche, seducenti ispirazioni letterarie, indovinate soluzioni estetiche e “locations” azzeccate (riprese effettuate tra Inghilterra e Belgio), “Angel” è certamente opera emotivamente coinvolgente e decisamente meno “cerebrale” rispetto ad altre opere dell’autore.
Paolo Pagiarani

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